Il monumentale interno della basilica abbaziale di San Benedetto Po si presta ad accogliere un nuovo percorso espositivo incentrato sull’esclusiva messa in mostra di 12 stupendi codici musicali miniati, mai esposti fino ad ora.
Disposti in ordine cronologico dal più antico (prima metà del Quattrocento) al più recente (seconda metà del Settecento, a ridosso della soppressione del monastero), questi enormi ed elaborati codici testimoniano quattro secoli di eccellente lavoro da parte dei monaci benedettini, all’opera nel celebre scriptorium voluto dai Canossa.
Conservati nella Parrocchia di S. Benedetto abate e, in parte, presso l’Archivio diocesano di Mantova, questi capolavori d’arte e di fede tornano ad abitare dal 2 aprile 2011 all’8 gennaio 2012 gli ambienti per i quali vennero creati e che un tempo li videro protagonisti. Una sapiente illuminazione a led rischiara la volta cinquecentesca appena restaurata del magnifico deambulatorio, ch collega tra loro i diversi spazi dell’allestimento: il transetto destro e quello sinistro, la sagrestia e, per finire, il coro situato dietro l’altare maggiore, luogo per eccellenza dell’utilizzo dei manoscritti durante le preghiere cantate dai monaci.
Sapere che lo scriptorium polironiano riusciva a produrre non oltre 20 codici all’anno e che molti di essi erano commissionati da altri maestri, rende l’idea sia della complessità e preziosità di queste opere, sia di quanto gli amanuensi benedettini fossero rinomati e richiesti per la loro maestria.
1. Coro di S. Maria
Uno degli ambienti più suggestivi del percorso espositivo è rappresentato dalla cappella di S. Maria, l’antica “Ecclesia S. Marie” del monastero medievale, incorporata nella chiesa cinquecentesca.
Read More »2. Deambulatorio
Il percorso museale, nel passaggio da un transetto all’altro della basilica, prevede l’attraversamento di un magnifico deambulatorio dalle volte mirabilmente decorate.
Read More »3. Coro del Piantavigna (1550-1555)
Luogo della preghiera dei monaci, in legno noce, il coro situato dietro l’altare maggiore è composto di una doppia fila di stalli
Read More »4. Sagrestia di Giulio Romano
Dopo l’esperienza di corte, con la realizzazione in particolare di Palazzo Te a Mantova e del suo ciclo decorativo, teso ad esaltare l’autorità imperiale e la cultura delle classi al potere, Giulio Romano
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